fbpx

Il 50° Anniversario


6 aprile 1966 - 6 aprile 2016
6 aprile 1966 - 6 aprile 2016

6 aprile 1966 - 6 aprile 2016

Il 6 aprile 1966 apriva, a Bergamo, il ristorante Ristorante Da Vittorio. Un traguardo importante per la famiglia Cerea. Una storia di coraggio e di passione che nasce da un uomo di visone, Vittorio Cerea, che ha saputo “guardare oltre”, tracciando nuovi orizzonti nella ristorazione, innovando con discrezione, creando uno stile senza tempo, sempre aggiornato, di là dalle mode passeggere, portato avanti con coerenza dai figli. Una storia di duro lavoro e di impegno costante, ma anche di grande gioia e allegria. Una saga familiare di successo, emblema di un made in Italy innovativo di qualità.
Un esempio virtuoso nella ristorazione e non solo. Dai più conosciuto come ristorante tristellato, Da Vittorio è un sistema di offerta food e di accoglienza ampio e articolato, che spazia dal Relais & Château, ai servizi esterni, ai grandi eventi, al bistrot di Orio, alla pasticceria Cavour di Bergamo alta, alla ristorazione collettiva. Una famiglia grande, ventisette anime, e unita: Da Vittorio è un’azienda sana, con una reputazione di altissimo livello, con alti valori etici, che nascono da un racconto d’amore.
Il racconto della Signora Bruna

Il racconto
della signora Bruna

È emozionata la signora Cerea pensando ai 50 anni trascorsi. Bruna racconta: “Con Vittorio decidemmo di aprire un ristorante tutto nostro. Io ero spaventata e anche lui, nonostante il suo grande coraggio, aveva un po’ di paura”. OraVittorio non c’è più, ma Bruna lo fa rivivere in ogni sua parola, “perché lui era speciale. Metteva la vita nel lavoro”.
La storia d’amore tra i due ebbe inizio da una tazza di cioccolata al Bar Orobica di Bergamo. La signora Cerea, dopo il cinema, andava sempre nel locale del futuro marito. Confessa: “Vidi Vittorio e me ne innamorai subito. Sono stata io a conquistarlo, con l’aiuto di sua madre”. Due anni dopo quell’incontro, Bruna era all’altare e indossava la fede al dito. Passò un po’ di tempo e i due decisero di aprire il loro ristorante su viale Roma (ora viale Papa Giovanni XXIII), nel cuore di Bergamo. Lei faceva le torte e i cannoncini, lui stava in cucina. La grande innovazione che Vittorio portò a Bergamo fu il “pesce”, un ingrediente ai tempi sconosciuto.
Il racconto della Signora Bruna
Il racconto della Signora Bruna
Il racconto della Signora Bruna
Nel frattempo i figli crescevano e si dividevano tra studio e servizio al ristorante. Spiega la signora Cerea: “Arrivavano a casa da scuola, buttavano la cartella in un angolo e andavano in cucina o in sala”. Diventando grandi, arrivarono per loro le prime esperienze all’estero: Chicco girò molto, Francesco un po’ meno, Bobo andò per un periodo in Francia. Intanto crescevano anche le due piccole di casa: Barbara, che oggi si occupa del caffè Cavour, e Rossella che voleva fare il medico, dato che curava la nonna.
Dopo tanti anni di attività a Bergamo, la famiglia Cerea si spostò a Brusaporto. Poche settimane dopo il trasferimento, Vittorio venne a mancare. Bruna si emoziona: “Sono contenta che sia riuscito a vedere il nuovo ristorante. Ho amato così tanto mio marito, è così forte il sentimento che lo sento sempre accanto a me”. Ora al fianco dei figli ci sono anche i nipoti. Precisa però la signora Cerea: “Preferirei che prendessero la loro strada. L’aiuto il sabato sera mi fa piacere, ma è giusto che facciano quello che amano”.
L'evoluzione dei piatti

L'evoluzione dei piatti

“I piatti di mio marito erano belli, quelli dei miei figli sono più studiati”.
Non ha dubbi la signora Bruna Cerea. Da una parte l’attuazione della tradizione gastronomica italiana, dall’altra l’evoluzione della modernità portata a tavola dagli eredi.
Un mix che non si può scindere, che ora è diventata l’arma vincente della cucina del ristorante da Vittorio.

L'evoluzione dei piatti